3 gennaio 2006

VAYA CON DIOS TALENTOSO CHICO

Immagine emblematica: Antonio Cassano saluta partendo con la sua auto; pur essendo una foto di repertorio possiamo immaginarci una scena del genere stamattina quando il barese lascerà Trigoria alla volta di Madrid, dove lo attende la squadra dei cosidetti "Galacticos", che ormai troppo galattici non lo sono più e dove lo attende soprattutto una barca di soldi.
Intendiamoci, a me di Cassano me ne frega poco, non mi è mai stato simpatico e soprattutto la partenza verso la Spagna ha scongiurato un suo possibile approdo in rossonero a luglio, ma il mio dispiacere, se così posso chiamarlo, non è per questo giocatore in particolare, ma la continua fuga di talenti del nostro calcio verso i campionati stranieri.
Tutti dicono che il campionato italiano sia il più bello del mondo e allora perchè tutti scappano? la perdita di Cassano e solo l'ultima di una lunga serie di giocatori partiti in cerca di fortuna: Vialli, Zola, Carboni, Di Vaio, Fiore e Corradi (già tornati all'ovile), Maresca, Miccoli e tanti altri.
Così il nostro campionato vede formazioni composte da 10/11 di stranieri (vedi Inter) e comunque nessuna squadra, tranne qualche sporadica eccezione (Sampdoria su tutte), presenta meno di 10 stranieri nella rosa totale. Poi ci si lamenta perchè si fa fatica a trovare giocatori che coprano tutti i ruoli nella nazionale italiana e si deve ricorrere agli oriundi tipo Camoranesi e ora si parla anche di Taddei; per carità averne di Camoranesi in squadra, ma non sarebbe più bello avere un giovane ragazzo cresciuto in vivai italiani in quel ruolo?
Le colpe di questo fenomeno di esportazione vanno suddivise fra tanti addetti ai lavori.

  1. I presidenti delle società che per fare contenti i tifosi ogni estate comprano solo giocatori stranieri di nome, non guardando al valore vero, magari minore di uno dei ragazzi che giocano nella squadra primavera.
  2. Gli allenatori che anche quelle poche volte che possono dare fiducia ad un giovane non gliela danno, bruciandolo, schierando al suo posto la vecchia chioccia con la scusa della tanta esperienza (vero cari allenatori del Milan?)
  3. La Figc che potrebbe obbligare un numero di italiani, non solo in rosa, ma da schierare in campo (progetto che sta studiando anche la Fip)
  4. I giocatori stessi, che potrebbero accontentarsi dei soldi presi (che non sono mai pochi) ed evitare di chiederne ogni anno di più con il ricatto di andarsene a miglior offerente (vero Cassano?)
  5. I procuratori (la peggior specie del mondo del calcio) che raggirano giocatori e società
  6. Noi tifosi che potremmo accontentarci di vedere in campo dei ragazzi cresciuti nel vivaio, invece ogni giugno di reclamare a gran voce acquisti da milioni di euro (io per primo l'estate scorsa volevo assolutamente Gilardino al Milan).

Antonio Cassano è stata solo l'ultima "vittima- carnefice" di questa situazione, auguro a lui un roseo futuro a Madrid, dove non farà di sicuro fatica ad abituarsi, dato che la ognuno fa quello che vuole, un pò come Maradona al Napoli.

Spero però che il signor Lippi a giuno quando dovrà diramare le convocazioni per i mondiali di Germania si ricordi del disgustoso tiramolla per qualche "spicciolo" in più del talentuoso barese e lo lasci tranquillamente in Spagna a godersi il mare, il sole e gli euro.

P.S : da milanista speravo che Cassano andasse all'Inter, era il tipo giusto per sfaciare uno spogliatoio che si sta pericolosamente mettendo in riga :D


17 commenti:

Anonimo ha detto...

se i campioni italiani sono tutti come Cassano, ben vengano i balinesi, i marocchini, i bulgari e pure i cinesi!
a me della nazionale non importa granché (preferisco l'inter-nazionale, come tu ben sai) e se me ne importasse preferirei che ci giocasse gente dai piedi buoni e dal cervello fino (senza andare tanto lontano, penso a Montella e a Gilardino).
ho parlato poco tempo fa con un suo (oramai ex) allenatore. è un vero cerebroleso, fanfarone e indisponente. al Madrid ci sta proprio bene, visto che lo spogliatoio galactico è pieno di primedonne viziate (e alcune in sovrappeso, tiè Ronaldo, beccati questa!).

il problema della carenza di giovani talenti in Italia non è tanto da attribuirsi alla presenza degli stranieri nel nostro campionato, quanto alla politica sbagliata che perseguono i nostri grandi club. per rimanere in Spagna, il Barcellona è una fucina incredibile di campioni (Pujol, Gerard, Nessi solo per citarne un paio), la società punta tanto sulle squadre giovanili quanto sui campioni stranieri. dov'è in Italia un grande club che fa lo stesso?

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Sono d'accordo con te praticamente su tutto, soprattutto sul fatto che Cassano in quella squadra starà a meraviglia.
In italia di club che fanno così non ce n'è nemmeno uno, infatti il Barca, allenato dal grande Frankie sta andando alla grande.

Jerome ha detto...

Compagno,

c'è un principio di fondo che non va dimenticato. I calciatori sono dei lavoratori, ed in quanto tali non esiste il concetto di italiano, francese, tedesco e spagnolo. Per la Comunità Europea la distinzione non esiste proprio per cui è sbagliata di principio la terminologia "stranieri". Dal momento che questo principio vale per gli idraulici, gli imbianchini e gli elettricisti non vedo perchè il principio dell'uguaglianza di trattamento non debba essere fatto valere anche per i calciatori.

Se poi mi chiedi se sia corretta la pratica di comunitarizzazione di molti extracomunitari allora ovviamente di rispondo di no, anche perchè ti fa ancora di più incazzare quando pensi alle svariate trafile burocratiche che milioni di immigrati, molto meno supportati, devono affrontare per essere regolarizzati in questo paese.

Detto questo,a costo di andare contro le regole comunitarie e di pagarne ovviamente le sanzioni, io farei giocare la coppa Italia soltanto ai giocatori italiani. In questo modo si potrebbe dare l'opportunità alla gente di capire che come non bisogna discriminare un francese nei confronti di un italiano, non bisogna nemmeno commettere l'errore inverso ed aspettare di sentire il nome straniero per entusiasmarsi dal mercato. Tempo qualche anno e sono convinto che la giusta vetrina per i nostri giovani potrebbe metterli finalmente sullo stesso pieno di tutti gli altri calciatori europei, nè sopra nè sotto.

Jerome

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Jerome...ormai con te non si può più parlare di straniero :D non puoi paragonare un elettricista al calciatore. il calciatore lo vai a comprare all'estero e lo paghi anche se sta in panca o in tribuna, gli altri lavoratori non si comprano, si retribuiscono e solo per quello che fanno.

Anonimo ha detto...

Del fatto che Cassano se ne va dal campo di "cicoria" mi interessa solo perche' temo che le casse della nostra povera finanza perderanno un po' di entrate.
Una precisazione:
Nessi e' argentino e Gerrard non gioca nel Barca. :-)

Anonimo ha detto...

Giusta osservazione branda time! e dove gioca adesso Gerrard? Questo ha rischiato di essere uno dei tanti bidoni di quel Valencia: gerrard, lopez, mendieta, angulo, kily = tutte mezze seghe.
Su cassano...ho avuto gli incubi quest'estate quando lo accostavano alla juve, noi abbiamo alex, meno giovane, ma sicuramente con la testa più da campione.

Anonimo ha detto...

ragazzi, sono sposata con un tifoso sfegatato del Barcellona. Messi (con la M) e' argentino ma e' blaugrana dalla piu' tenera eta' (la bravura sta sia nel crearli che nell'andarli a cercare da ragazzini) e Gerard (con una erre sola) Lopez Segu, nonostante in passato abbia militato nel Valencia e nell'Alaves e oggi sia in forza al Monaco, e' catalanissimo e cresciuto nella cantera del Barcellona.
volete altri esempi? Luis Garcia e Reina, quelli del Liverpool, Gabri e il mitico Guardiola. trovate una grande squadra italiana che negli ultimi dieci anni ha tirato su altrettanti campioni!

Il Pianista ha detto...

Mi sembra difficile accostare i calciatori alle altre categorie di lavoratori e giustificare la mangiatoia calcio con il diritto alla libera circolazione del lavoro. Comunque Cassano è finito in una squadra "adatta" a lui

Anonimo ha detto...

Bravo Pianista, fai capire a questi "compagnucci" che c'è lavoro e lavoro. In Italia, nell'edilizia, muore una persona al giorno (lavorativo) e .... beh, meglio che stia zitto.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Il discorso è passato da Cassano, la fuga di talenti dall'Italia, i problemi del calcio a tutt'altro...questo è il potere del blog e soprattutto dei commenti al blog.
Grazie a bolso67, per la prima volta ti vedo commentare qui sul mio, spero d'ora in poi che diventerai una firma fissa o quasi.

Jerome ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Jerome ha detto...

No fermi tutti,

forse non è stato afferrato fino in fondo quello che volevo dire. La sentenza Bosman non me la sono mica inventata io stamattina dopo il latte-biscotti.

E' evidente che nessuno vuol mettere sullo stesso piano i due lavori. Attenzione però a non fare confusione, una cosa sono i BENEFICI ed un'altra sono i DIRITTI. Se i calciatori hanno mille privilegi, soldi, donne, macchine ecceteraeccetera, beati loro ma è un discorso che sta al di fuori della sfera del diritto. Non è che se uno fa un lavoro migliore allora dev'essere discriminato quanto a libera circolazione dei lavoratori ( e questo è uno dei principi fondanti della comunità europea)

Mica mi diverto a paragonare uno che si fa il culo 8 ore al giorno, 5 giorni su 7, però la giustizia comporta anche questo, che sia uguale anche per chi è più fortunato.

Se la giustizia fosse più uguale per qualcuno rileggiamoci Orwell tutti insieme, con buona pace del premier e delle sue citazioni, e ripensiamo il concetto di diritto.

A voi...

Jerome

Anonimo ha detto...

Mi sono perso. Quando ho commentato ieri sera la polemica era sui giocatori del Barcellona, ora leggo di comunità europea, lavoratori, giustizia.

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Collegandomi al primo commento di Jerome...per me anche se siamo nella comunità europea un giocatore spagnolo che viene a giocare in Italia è comunque un giocatore straniero, così come un italiano che va in Spagna, senza alcun significato negativo.

SOYUZ1968 ha detto...

Solo nel calcio i disadattati sono miliardari e i tifosi possono fare quello che cazzo vogliono allo stadio....

Anonimo ha detto...

ma secondo voi a Cassano per giocare nel Madrid lo chiedono il permesso di soggiorno? a mio marito (giovane spagnolo impiegato - si fa per dire - all'universita' italiana) si'.
sono d'accordo alla libera circolazione dei lavoratori in Europa, percio' anche dei calciatori, ma mi farebbe davvero piacere vedere uno di quei simpatici ragazzotti fare la fila alla questura, tra valanghe di extracomunitari (e con qualche italiano che cerca sempre di fare il furbo e saltare la fila), con mille scartoffie in mano, a chiedere un timbro.

Anonimo ha detto...

Sarà come dice Jerome, ma per me i diritti dovrebbero essere inversamente proporzionali al reddito.
Ma purtroppo la mia è un'utopia; anche perchè, chi ha molti soldi potrebbe facilmente comprare i diritti di cui fosse carente!