27 gennaio 2006

27 GENNAIO: IL GIORNO DELLA MEMORIA

"Tutti scoprono più o meno presto nella loro vita, che la felicità perfetta non è realizzabile, ma pochi si soffermano invece sulla considerazione opposta: che tale è anche l'infelicità perfetta. I momenti che si oppongono alla realizzazione di entrambi i due stati-limite sono della stessa natura: conseguono dalla nostra condizione umana, che è nemica di ogni infinito. Vi si oppone la nostra sempre insufficiente conoscenza del futuro; e questo si chiama, in un caso, speranza, e nell'altro, incertezza del domani. Vi si oppone la sicurezza della morte, che impone un limite a ogni gioia, ma anche a ogni dolore. Vi si oppongono le inevitabili cure materiali, che, come inquinano ogni felicità duratura, così distolgono assiduamente la nostra attenzione dalla sventura che ci sovrasta, e ne rendono frammentaria, e perciò sostenibile, la consapevolezza."
("Se questo è un uomo" Primo levi)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ho letto questo libro, ma è evidente che Levi usi queste parole per spiegare come, anche in una situazione di annichilimento fisico e mentale, l'essere umano continui ad essere tale: vive nel dolore, ma non perde la speranza; quando la perde, cerca la morte per debellare il dolore.

Personalmente sulla Shoah so, ho visto e non dimentico. Ma non ne voglio parlare. Ciò che sto per citare non ha nulla a che vedere con l'Olocausto (chi ricorda lo sceneggiato omonimo di fine anni'70?), ma è relativo al concetto di felicità o infelicità apparentemente perfette. La singolarità dei due proverbi che vado a riportare di seguito è......che sono i più vecchi del mondo! Sono proverbi Sumeri, e come tali, anno almeno 4000 anni, ma più verosimilmente, superano i 5000 anni d'età.

"Chi ha molto denaro è indubbiamente felice;
chi ha molto orzo è indubbiamente felice;
ma chi non possiede nulla può dormire"

"Per il povero è preferibile esser morto anzichè vivo:
se ha pane, non ha sale;
se ha sale, non ha pane;
se ha carne, non ha senape;
se ha senape, non ha carne".

Parole antiche come il mondo, che rimangono attuali perchè la povertà, come la schiavitù, sono causate da uomini che vessano altri uomini. Come la Shoah, i Desaparecidos, i Gulag, le Foibe: nessuna ideologia può giustificare queste cose......

Il Pianista ha detto...

Certi avvenimenti tragici che hanno segnato la storia è' giusto ricordarli, è forse inutile commentarli.

SOYUZ1968 ha detto...

Non si dimentica mai nulla...ma neppure dimentico che un esercito invasore, sul vittimismo della shoah, fa opera vessatoria su altri popoli nel territorio palestinese: molti cristiani palestinesi hanno votato per Hamas, potete immaginare i vari perchè...

Continuo a chiedermi perchè polacchi, tedeschi, ungheresi, cechi, russi, italiani, spagnoli, e altre nazionalità abbiano deciso di occupare un territorio non più loro da 2000 anni. E' come se io, con qualcosa di ormai remoto affine al mondo greco e francese, considerassi cosa mia la terra francese e greca. Non credo, comunque, che una credenza religiosa debba essere fattore determinante e necessario per assegnarsi arbitrariamente la nazionalità di una nazione che non esiste da migliaia di anni: la nazionalità è qualcosa di burocratico che si acquisisce alla nascita e la cultura nazionale per ciascuno di noi è frutto di un soggettivo vissuto, anche genetico nevvero, ma sempre molto personale, come è, a titolo di esempio, il mio gallicismo e la mia ellenicità.

Il Pianista ha detto...

Caro Soyuz il tuo unico Galli..cismo è da riferirsi all'attrazione fisica che provavi per quella simpatica ragazza che occhi non aveva che per Bolso67.
Ah,Ah,ah chi ha i denti non ha le Galli

Anonimo ha detto...

Pianista, sgrunt!

Anonimo ha detto...

Cazzo, dalla Shoah alle cazzate delle BB. Non degeneriamo, almeno in questo post.

Anonimo ha detto...

Nienta da dire in più sulla Shoa. Ha ragione bolso, un pò di serietà almeno su questo