16 aprile 2007

LA "STASI"

Stasi è l'abbreviazione di Ministerium für Staatssicherheit, "Ministero per la Sicurezza di Stato", abbreviato in MfS o popolarmente in Stasi appunto. La Stasi era la principale organizzazione di sicurezza e spionaggio della Germania Est (DDR).
Il Ministerium für Staatssicherheit (Ministero della Sicurezza di Stato) venne fondato l'8 febbraio 1950. Wilhelm Zaisser ne fu il suo primo direttore e Erich Mielke il suo vice. Venne modellato sul KGB sovietico, che lo reputava come estremamente leale ed efficace, tra i vari servizi segreti delle nazioni del Patto di Varsavia. L'influenza della Stasi su praticamente tutti gli aspetti della vita nella Repubblica Democratica Tedesca non deve essere sottostimata.
Nel 1955, Mielke divenne capo della Stasi, e Markus Wolf divenne capo del dipartimento di spionaggio all'estero. Fino a metà degli anni '80, la rete di spie crebbe all'interno della DDR così come nella Germania Est. Per il 1989 venne stimato che la Stasi disponeva di 91.000 impiegati a tempo pieno e probabilmente di 100.000 informatori. Questo significa che circa un tedesco dell'est ogni cento era una spia, probabilmente la percentuale più alta mai raggiunta in una società.
La Stasi monitorava i comportamenti politicamente scorretti di tutti i cittadini della Germania Est, in maniera simile a quanto faceva la Gestapo nella Germania Nazista, ma a differenza di quest'ultima la Stasi utilizzava molto raramente la tortura e l'omicidio preferendo metodi di pressione psicologica. Una volta definito il soggetto l'obiettivo era di costringere la persona ad abbandonare la propria posizione sociale, lavorativa o accademica. Ad obiettivo raggiunto spesso la vittima veniva poi integrata come informatore a sua volta. Durante la rivoluzione pacifica del 1989 gli uffici della Stasi vennero invasi dai cittadini infuriati, non prima che un grande quantitativo di materiale compromettente venisse distrutto dagli ufficiali del servizio segreto. I documenti rimasti sono oggi disponibili per tutte le persone che erano spiate, spesso rivelando amici stretti o addirittura familiari, come spie della Stasi.
Dopo l'unificazione tedesca venne rivelato che la Stasi aveva anche aiutato in segreto dei gruppi terroristici di sinistra come la Rote Armee Fraktion. La perdita del supporto della Stasi fu uno dei fattori principali nel discioglimento di tutti questi gruppi terroristici, compresa la RAF.

Fino a sabato non ero a conoscenza di tutto questo, o meglio lo sapevo ma non credevo fosse un sistema così capillare, obrobrioso e oppressivo.
Ho appreso il tutto dal bellissimo film "Le vite degli altri" che consiglio vivamente a tutti. Probabilmente potrete leggere a breve una accurata recensione del film sul blog del fratello Pianista quindi sulla pellicola non aggiungo altro.
Una cosa mi ha dato un po' da pensare. Nelle DDR sembrava che tutti vivessero bene, pacifici, senza mai nulla fuori posto purchè non pestassero i piedi a politici o uomini importanti.
Ma quello è vivere bene?

15 commenti:

Anonimo ha detto...

"Ma quello è vivere bene?" dice il Compagno di merende, Soyuz prova a rispondere?

SOYUZ1968 ha detto...

Oh volevo solo dire che vedrò presto il film....ho visto già Good Bye Lenin qualche anno fa....vi informerò sulle differenze che ho trovato tra i due films ma, sollecitato, vorrei aggiungere altro.

@ Teo - Il concetto di "vivere bene" è un concetto molto opinabile ma, a mio avviso, tiene conto di alcuni punti essenziali:

1. Il "vivere bene" di ciascuno non deve essere ottenuto a discapito del "vivere bene" altrui;

2. il "vivere bene" di ciascuno non deve nutrirsi delle contraddizioni, basate sulla discriminazione e sull'emarginazione, che vogliono un mondo disarmonico e "bipolare" in cui la minoranza consuma la stragrande maggioranza delle risorse planetarie;

3. il "vivere bene" del sottoscritto è imprescindibile dallla denuncia e dal combattere gli inestetismi delle disuguaglianze e delle disarmonie della società moderna;

4. indipendentemente dall'uso strumentale degli uomini e degli stati, la Bandiera Rossa, la Falce con il Martello, la Stella Rossa, il "Sol dell'Avvenire" e l'Internazionale, alle cui note mi commuovo, sono e resteranno nobili simboli di quelle grandi ed alte tensioni di cambiamento, di Uguaglianza, di Affrancamento dallo sfruttamento, di Pace, di Solidarietà, di Idealismo Egalitario, di Socialismo, di Concordia reciproca, di crescita armonica complessiva, di ripudio delle differenze di classe, di religione e di razza, "Sogni e Bisogni" a cui tutti dovrebbero aspirare.

Anonimo ha detto...

Un paio di curiosità.
Durante la rivoluzione del 1989 moltissimo materiale compromettente è stato distrutto, durante l'assalto dei "cittadini infuriati" al quartier generale della Stasi. I maligni continuano ad ipotizzare che non fossero "cittadini infuriati", ma che si trattasse di informatori desiderosi di far sparire prove a carico.
Markus Wolf era un talento ed una spia di grande classe anche nei modi, molto apprezzato da giornalisti e scrittori occidentali ( ed anche dai suoi avversari di una volta dei servizi segreti occidentali ) che correvano ad intervistarlo. Ha scritto anche un libro di ricette di piatti tipici delle varie repubbliche sovietiche.
Il film comunque è un capolavoro.

Anonimo ha detto...

Beh, da noi per fortuna non c'è la stasi. Però c'è telecom.....

E anche da noi, nel nostro piccolo, pestare i piedi a politici e uomini importanti può essere poco "igienico".....

Anche da noi si vive bene, sicuramente meglio che nella ddr.....

Nella ddr lavorava un kolonnello del kgb, che oggi è presidente, il quale reprime le manifestazioni dell'opposizione. Con metodi da nkvd.....

Ed il nostro ex-premier minimizza.....

SOYUZ1968 ha detto...

Il nostro ex-premier non solo minimizza....ma va all'estero a fare campagna elettorale...poveri Russi.....non bastava Putin.....

Ma potreste mai immaginare Giolitti a fare campagna elettorale per Kerenskij?

Anonimo ha detto...

In modo non polemico, ma solo spinto da curiosità, voglio proporvi due quesiti.

Vorrei capire da voi cosa vuol dire essere comunisti ai giorni nostri.
Come l'idea originale di socialismo perfetto si possa integrare con la situazione odierna.

E inoltre se secondo voi esista ancora una differenza tra socialismo e comunismo, come era nella prima repubblica, oppure i partiti comunisti non siano altro che un movimento all'interno di un centro-sinistra; una sorta di correntone che vuol mettere l'accento su temi sociali (pensioni, lavoro e anti-militarismo), ma che deleghi le altre questioni alla parte centrista. (una sorta di nuovo compromesso storico)

vlaste ha detto...

Io andrò a vedere "Spiderman 3"... possiamo discutere anche dei concetti socio-politici contenuti in quel film, se volete... =D

SOYUZ1968 ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
SOYUZ1968 ha detto...

Carissimo Teo....quando posso parlare di questi argomenti è per me una festa, al di là dei tanti commenti circostanziali, limitati e limitanti che si possono trattare.

Cosa è il Comunismo nel XXI secolo?

Non sembra una domanda ma, piuttosto, il titolo di un dotto seminario di Politica: cercherò di dire la mia...

Beh, citando Marx e Lenin, il Comunismo è la fase "operativa" per porre le basi del Socialismo, ovvero un luogo "ideale" dove tutti possono liberamente esprimersi, secondo le proprie tensioni e idealità, per la costruzione di una Società "condivisa" in cui la crescita complessiva sia armonica, sempre in grado di offrire pari opportunità a chi vi partecipa, e i conflitti, tra le "classi", tra le nazionalità e le etnie siano sublimate nella più alta tensione che tenda alla costruzione del "Paradiso in Terra".

Il Comunismo, quindi, è la prima fase di un processo incessante e dialettico che dovrebbe condurre, infine, alla realizzazione di quella Società non direi perfetta ma, piuttosto, "armonica", dove tutte le "diversità" si fondono indissolubilmente, in un divenire di reciproco insegnamento, come ontologia dell'Essere immanente di questa Società di cui nessuno è proprietario ma ciascuno è parte attiva essenziale e imprescindibile.

Quando il Comunismo si ferma al primo gradino, allora è facile che la situazione precipiti e il passo in avanti si dimostri, alla fine, un evento di moto retrogrado di più macroscopica evidenza.

Perchè, riconosciamolo, la società borghese è stata vincente quando ha saputo evolversi, e lo ha sempre fatto con abilità, e quando ha saputo far ricadere un qualche benessere, spesso briciole o bisogni indotti, sulla società nel suo complesso; il capitalismo borghese ora è in difficoltà perchè non riesce a distribuire anche solo vacui bisogni indotti, non offre neppure più l'inganno di una vita che può essere diversa per chi vuole alzare la testa "lavorando sodo", ed è evidente la difficoltà del capitalismo anche solo nella tutela delle oligarchie preesistenti, quindi è immaginabile di che portata sia la sensazione di sentirsi "esclusi" dal sistema socio-economico che ha spadroneggiato negli ultimi 10000 anni.

Forse hai intuito che io non mi sento Comunista in senso "operativo", che poi non è molto diverso da una situazione di "combattimento", alla fine, pur ritenendo imprescindibili e sempre valide gli insegnamenti e le analisi dei meccanismi socio-economici di Marx e di Lenin, e tenendo ben presenti le critiche e i dubbi di Bucharin sul "Comunismo di Guerra", io aspiro al Socialismo senza che sia strettamente necessario passare dall'esclusiva fase Comunista.

Credo che nel mondo ci siano e ci sono state molte diverse esperienze libertarie e alternative al "facile" pensiero "dominante": idee che rivoluzionano copernicamente l'approccio ai problemi e alle contraddizioni, esperienze che si rifanno al Commercio Equo e Solidale, alle ipotesi di un'economia etica eco-sostenibile e solidale, le purtroppo limitate esperienze di socialismo autogestionale, la testimonianza della Teologia della Liberazione e di tante persone di Buona Volontà come Padre Alex Zanotelli, il sogno infranto del Governo di Unidad Popular di quella persona stupenda che fu Salvador Allende, la voglia di riscatto dell'America Latina che vede anche personaggi di scedente spessore, come Chavez, rivoluzionare certi inveterati rapporti di forza oligarchici per affrancare il proprio paese dal giogo della Banca Mondiale, pagando i debiti con le tasse finalmente ottenute dai latifondisti del petrolio e utilizzando l'oro nero per costruire ospedali, scuole, servizi come presupposti imprescindibili per una società diversa, forse Socialista ma certamente migliore.

E non dimentico il valore del patrimonio delle idee nel pensiero non globalizzato, che riflette sulle alternative a uno stato supinamente accettato come l'unico possibile, cercando risposte e proponendo soluzioni, dove le risposte nascono innanzitutto dall'insegnamento imprescindibile che il mondo va comunque guardato con "l'occhio dell'altro", oltre che con il proprio.

Questo è quanto ho imparato, ascoltando, leggendo e a volte colloquiando, da gente come Mario Capanna, Alex Zanotelli, Eugenio Melandri, Karl Marx, Vladimir Ilic Ulianov e Nicolaj Bucharin.

Quindi, cosa vuol dire "Socialismo" nel XXI secolo? Innanzitutto vuol dire cercare quelle risposte che vedrebbero il mondo riletto in modo diverso per la ricerca di soluzioni diverse da quelle che hanno oggetivamente portato a una situazione di guerra permanente e globale, alla disgregazione eco-insostenibile dei rapporti tra le persone e il mondo e alla perdita anche di quelle minimali speranze di "affrancamento" generate dalle briciole che "il plusvalore del capitale" riusciva a far ricadere sulle masse.

Ho scritto tutto di getto e non ho tempo di rileggere per eventuali correzioni...scusate, ma spero di essere stato sufficientemente chiaro.

Anonimo ha detto...

ZZZ... ZZZ... ZZZ...
Ronf... Ronf...

SOYUZ1968 ha detto...

Allora ho visto il film "le Vite degli Altri" proprio stasera: voto 8---.

Trama 8+, tecnica cinematografica 6.5, originalità 6, voto 7+ agli attori che purtroppo ho già visto in diversi telefilms krukki di Raidue (altrimenti avrebbero meritato un bel 7/8). Il film non è un capolavoro e Il Pianista di Polanski, a cui spesse volte nel film si fa riferimento di fondo, è stilisticamente assai superiore; inoltre, sullo stesso tema trattato dal film, c'era già stata la bella pellicola di Kusturica "Papà è in Viaggio d'Affari" agli inizi degli anni '80, opera d'arte "vera" che non a caso vinse un Festival di Cannes....Beh Kusturica è Kusturica e questo Von Pippen, o come diavolo si chiama, è un Von Pippen qualsiasi.

Visto e considerato che è un film in cui il l'idea di Socialismo dello scrittore e della sua spia viene considerato e rispettato nell'assoluta buona fede dall'autore del copione del film, l'opera merita nel suo complesso un 8---, qualcosa in più di quanto strettamente concesso della media matematica: è un film sulla fenomenologia negativa del Comunismo ma, nel contempo, difende l'Idea del Socialismo nella sua forma ideale.

I punti che ho apprezzato maggiormente:

1. La scena in cui la spia protagonista, nella mensa della Stasi, siede con il suo capo nei posti degli impiegati semplici, mentre dice al suo capo che "così si è davvero Socialisti", senza che la frase abbia contenuti ironici;

2. la scena immediatamente seguente dove il capo della spia abusa del suo potere per rovinare un ragazzetto appena assunto, colpevole di una barzelletta su Hoenecker (quello che abitualmente "slinguazzava" con Brezhnev);

3. la presa di coscienza della spia mentre legge Brecht: evidentemente le letture sane del Socialismo sono l'antidoto alle reazione delle nomenklature del Comunismo di Stato;

4. un ministro ignorante, volgare, bifolco come un padroncino da fabbrichetta brianzola, che cita Stalin e ignora cosa voglia dire servire il Popolo in senso Socialista;

5. la bellissima frase della festa tra artisti e intellettuali in cui si definisce la nomenklatura di regime "piena di bifolchi ignoranti" e l'affermazione che loro "si rifiutano di confondersi con quel tipo di soggetti": il Comunismo ha fallito, perchè il potere alla fine è sfuggito dalle mani della Cultura e dell'Arte. Il Comunismo, con il Socialismo come naturale sbocco, è una cosa troppo seria e complessa per la klasse operaia e per il contado sottosviluppato, comunque sempre infettato dagli abbagli del mondo piccolo borghese, delle sicurezze della grigia mediocrità quotidiana, della cristallizzazione nel solito noioso e becero piccolo mondo antico e dal microtribalismo familiare e personalistico. La nomenklatura di partito è l'emanazione diretta degli egoismi egocentrati sia nei regimi delle bandiere rosse sia dei governi parlamentari borghesi: l'urfido ministro del film non era Allende, non era Lenin.....sembrava, invece, un Calderoli o un Borghezio qualsiasi...Il Comunismo della Dittatura del Proletariato non sarà mai allettante, interessante, propulsivo e capace di insegnare qualcosa di utile.....

6. Al di là della non eccessiva considerazione artistica che concedo a questo film, è un'opera che conferma molte delle mie solite convinzioni, soprattutto quelle espresse nel punto 5..

Il Pianista ha detto...

acc... soyuz! aspettavo ansiosamente
il tuo commento sotto la mia recensione in modo da confrontarci sul film invece era qui!

Compagno di pranzi e cene ha detto...

D'accordo con soyuz su un film...ci voleva proprio un film sulla DDR per metterci d'accordo :-D

Il Pianista ha detto...

soyuz risponderò con un commento al tuo commento sul mio post di recensione del film

SOYUZ1968 ha detto...

Pianista, attendo con vivo interesse il tuo ulteriore approfondimento su questo bel film...