Assurdo quello che è successo ieri in via Paolo Sarpi, arteria principale della Chinatown "forzata" milanese.
Su questo argomento chiedo la tolleranza zero all'attuale sindaco, ma con essa a tutta la giunta, maggioranza e opposizione.
Quello che è successo negli ultimi 15 anni in questa zona centrale di Milano è assolutamente inaccettabile.
Con minacce (con protezione della Mafia più potente del mondo), estorsioni e prepotenze la "minoranza" cinese ha preso il sopravvento sui milanesi, costringendo i negozianti a vendere e gli abitanti ad andarsene per esaurimento della pazienza.
Mio padre ha 59 anni e ha detto che i cinesi in via Paolo Sarpi ci sono sempre stati, fin da quando era bambino. Che son sempre stati trattati con rispetto e mai discriminati. Credo possa essere vero, purtroppo assistiamo in continuo a discriminazioni pesanti nei confronti di poveretti solo per questioni di colore di pelle, invece con i cinesi, nessuno ha mai avuto da dire nulla. Sbagliando.
Non bisognava permettere ai cinesi di impossessarsi (è il termine giusto) di un'intera zona. Andate a camminare per via Paolo Sarpi. Era una delle vie più belle di Milano. Era.
Ora son tutti specie di magazzini che vendono paccottiglia, tutte botteguccie che, sarei disposto a mettere la mano sul fuoco, restano aperte solo grazie a ingenti pizzi pagati e a loschi affari, magari sul retro o negli appartamenti sovrastanti.
In altr grosse metropoli del mondo ci sono i quartieri stranieri, ma la Chinatown milanese non gli è stata data, se la sono presa. E chiedere agli abitanti della zona in che modo.
Quella di ieri è stata evidentemente una messinscena premeditata.
La miccia è stata la donna (una donna con bimbo fa più scena e più pena di chiunque altro) che ha finto di essere stata picchiata dai vigili. Voi ci credete? Fosse stata polizia ancora ancora, ma i vigili? Ma per favore. Quello era il segnale.
La donna deve aver gridato: "Al mio segnale scatenate l'inferno". Infatti in meno di 20 secondi 300 cinesi erano in strada con bandiere e striscioni e altrettante lanciavano di tutto dalle finestre. Però...che grandi improvvisatori.
Intendiamoci, non ho nulla contro i cinesi. Vivano a Milano come qualunque altro milanese. Ma dato che io voglio che i milanesi rispettino la legge, altrettanto e maggior ragione devono fare loro. La Moratti fa controlli nelle botteghe? I vigili non permettono ad una donna di scaricare fuori orario con un macchina dall'assicurazione scaduta? Cosa c'è di strano. fanno il loro lavoro e fanno la stessa cosa se la macchina è di un cinese, di un milanese o di alieno. Questa è la legge. A loro da' fastidio perchè si sentono eccessivamente sottocontrollo? Io consiglierei loro di ringraziare il fatto che a loro son permesse cose che per poveri marocchini, africani etc tc molto probabilemente più onesti di loro sono solo dei lontani miraggi.
Ora il problema non va certo risolto con mezzi xenofobi, ma va affrontato.
13 aprile 2007
DALLA CINA CON FURORE
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23 commenti:
Ma secondo te perchè proprio ai cinesi sono richiesti questi standards di legalità, fondamentali, che il Comune però non si sogna nemmeno di chiedere ai milanesi ( che sono diventati loro per primi degli incivili pazzeschi ) ed ad altri immigrati ?
Chieditelo seriamente, e vedrai che poi arriverai a conclusioni molto diverse dalle tue attuali.
Ho capito dove vuoi arrivare ma non sono d'accordo.
Sul fatto che non vengano chieste certe cose ai milanesi non è vero. Mi è capitato più volte di veder dare multe (per esempio) a chi scarivava in modo non opportuno o fuori orario o in doppia fila etc etc.
Su eventuali controlli a botteghe o magazzini non ci trovo nulla di male. Sono negozi aperti con forti pizzi e con estorsioni. Vuol dire che ci sta dietro malavita. Mi sembra giusto fare controlli in posti con ipotesi di reato piuttosto che dal panettiere qualunque.
Domanda già proposta da mille persone in passato. A milano c'è un'intero quartiere solo di cinesi. A milano da anni (e queste sono statistiche non fatte dalla Moratti) non c'è un solo funerale cinese e non è segnalato un morto cinese.
Non è che forse utilizzano i documenti dei defunti per permettere l'arrivo di altri connazionali illegalmente?
Se poi anche in questa situazione vogliamo dare le colpe solo alla destra, alla Moratti, a berlusconi e ai balilla, beh su questo sono sempre pronto a dire il mio, però mi limito ai fatti e i fatti dicono che i cinesi si sono appropriati in maniera quantomeno poco ortodossa di un'intera zona a discapito di chi ci abitava e ci lavorava.
Non è questione di razzismo, è una semplice questione di regole comuni.
X Rugbysta: Proprio in questo periodo ho preso una multa per aver parcheggiato in doppia fila davanti alla pizzeria, ci sono rimasto dentro 5 minuti.
Ti posso assicurare per esperienza personale che la municipale non fa sconti a chi scarica e carica dai camion, inoltre controlla sempre assicurazione e talvolta anche il libretto del camion, oltre chiaramente al permesso di occupazione del suolo pubblico.
In Paolo Sarpi sono sorti oltre ai negozi, veri e propri centri di smistamento (grossisti), questo causa un enorme traffico e confusione.
Per caricare e scaricare i camion i cinesi utilizzano i "muletti" (carrelli elevatori per trasportare i bancali) e percorrono i marciapiedi impedendo la viabilità pedonale. Vi sembra giusto? Immaginatevi un magazzino all'aperto...
Trovo tutto ciò estremamente pericoloso, un atteggiamento permissivo da parte del comune potrebbe creare dei precedenti e altre comunità straniere potrebbero comportarsi di conseguenza.
Immaginatevi se a milano ognuno si creasse un proprio quartiere con proprie leggi e regolamenti...
Credo si sia capito che il mio discorso nel post è totalmente al di fuori delle responsabilità politiche passate, presenti e future. Il mio è stato un semplice discorso di convivenza e di regole che noi cittadini (tyra il noi ci sono anche i cinesi) dobbiamo rispettare.
Per quanto riguarda il discorso politico.
Beh...a Milano regna una giunta di destra dal 1992. In quell'anno il problema cinesi in Paolo Sarpi (per rimanere sullo stesso tema) ancora non c'era.
Nonostante i proclami della destra su giustizia, sicurezza, criminalità e immigrazione le cose sono andate, proprio sotto il loro regno a catafascio. Sindaci di destra hanno permesso la creazione di una Chinatown a Milano. Sindaci di destra hanno permesso e tutt'ora permettono l'occupazione di case abusivamente (sia da parte di stranieri che da parte di italiani). A molta gente di destra fa comodo avere alle proprie dipendenze extracomunitari in modo da poterli sottopagare rispetto al pari lavoratore italiano. Molta gente di destra oltre a sottopagarli e sfruttarli li fa lavorare in nero. Tutte queste cose le fa quella stessa gente che poi parla di forconi, barricate, squali e fucilate. QUESTO E'IL MOTIVO PER CUI MI SONO RAVVEDUTO E DAL LEGHISMO ADOLESCENZIALE SON PASSATO ALLA SINISTRA.
Resta però il fatto che non far parte di questa gente non vuole nemmeno dire lasciarsi mettere i piedi in testa da gente che cmq dovrebbe considerarsi ospite e non come capita in cerce zone ospitante.
il problema è complicato ed è difficile spiegarsi in poche righe.
Vedrò di essere chiaro e breve. Prima di tutto bisogna chiarire di cosa si parla. Io ho sempre pensato che il problema degrado/criminalità/rispetto delle leggi a Milano si sia accresciuto in questi ultimi anni ed è sbagliato fingere che certe questioni non esistano magari solo perchè sono lontane. Anche chi è di sinistra questo dovrebbe capirlo. Attenzione, io non sto parlando solo di immigrati e non sto correndo dietro a ridicole posizioni demagogiche e populiste che istillano solo paure, però un degrado nel senso di sicurezza e un deterioramento comportamentale e di assunzione di responsabilità c'è e tocca tutti, Italiani per primi. Stranamente concordo con un articolo di Gigi Moncalvo che sostanzialmente la pensa come me e accusa la mancanza di rispetto che gli Italiani per primi hanno nei confronti dei regolamenti e del civismo. La classe politica a Milano ha sempre fatto correre tutto ed ora chiunque si permette di contestare l'autorità che cerca di far rispettare anche una minima cosa. Faccio un esempio che ha usato anche Moncalvo (che vale come esempio come tendenza non vuol dire che valga per tutti). La mammina ricca con il SUV che parcheggia in doppia fila come credete che reagisce al vigile che prova a mettergli una multa? Come minimo inveisce gridando istericamente "perchè a me la multa e agli altri della via di fianco nulla?".Opppure se una maestra sgrida un bambino il giorno dopo viene malmenata dai genitori. Stesso discorso si può fare su chi paga o meno i mezzi pubblici, dove ormai con la scusa che "tanto ci sono quelli che non pagano e nessuno fa nulla" si vedono anche distinti signori in giacca e cravatta non pagare il biglietto.
Insomma se non riusciamo a rispettarci come possiamo pretendere rispetto per insegnare qualcosa ad altri? E ricordatevi che meno si rispettano le regole e più il forte (o il furbo nel caso italiano) schiaccia il debole. Se poi spostiamo il problema sull'immigrazione io penso che se si fanno rispettare regole chiare ma giuste in modo serio ed efficace, si da meno adito ad atteggiamenti razzisti e si favorisce l'integrazione ed il buon vivere civile.
Sul discorso Paolo Sarpi credo abbia ragione Teo riguardo ai grossisti. Mi chiedo come possano aver avuto licenze del genere e se invece non le hanno avute mi sembra giusto verificare perchè un grossista non dovrebbe poter effettuare una attività di quella portata in una stretta via abitata come Paolo Sarpi.
La questione ormai si trascina da settimane e queso ha fatto traboccare il vaso.
E' di un paio di settimane fa la delibera della giunta del Comune con cui si limita al paradosso il carico e lo scarico delle merci in Via Paolo Sarpi.....chissà perchè solo in Via Paolo Sarpi....
Guardate Viale Corsica, Via Torino, Corso Italia, Via Mezzofanti, Viale Argonne cosa diventano durante il giorno con i furgoncini che caricano e scaricano.....
E le macchine in doppia fila delle altre strade più o meno periferiche?
Insomma, la delibera "persecutoria" del Comune sembra proprio indirizzata contro una parte della cittadinanza, proprio come la famosa delibera di un mese fa contro i "pericolosissimi" call centers.....
Insomma, se qualcuno si sente così subdolamente discriminato, perchè certi regolamenti sembrano disegnati su misura, è chiaro che si incazza ed è anche giustificabile un'insofferenza, che può diventare violenta, dovuta al "mobbing" che questa amministrazione fa contro alcune parti dei propri cittadini.
La politica delle destre, ancora una volta, si dimostra davvero incapace, e pericolosa, nella gestione della sicurezza generale della città.....alla faccia dei soliti proclami populisti sulla presunta "sicurezza" delle destre, più o meno paranaziste, che troviamo nel Consiglio Comunale di questa città senza più speranze....
Il sentirsi cittadini a tutti gli effetti, con pari diritti e doveri, è già una buona garanzia per una crescita complessiva della città che sia armonica e sicura.
Ottimo l'intervento del pianista.
Il "mobbing" di cui parla soyuz c'è, e nasce dalla decisione di trasformare via Paolo Sarpi in zona di traffico limitato.
Però chiedetevi il perchè è stata presa questa decisione, suvvia uno sforzo e ci arrivate.
Provo a darvi un indizio : non è magari lo stesso motivo per il quale chi abita a Lambrate e vicino al Parco Lambro per decisione del Comune ( E QUINDI DELLA SIGNORA MORATTI CHE POI VA A FARE LE FIACCOLATE SULLA "SICUREZZA" ) si troverà tra i coglioni i Rom che creeranno solo sgradevoli porblemi ?
Avanti, uno sforzo di analisi e ci arrivate !
p.s. la decisione sui phone centres appare così spropositata da essere "mobbing", fermo restando che le rimesse in denaro vanno fatte solo in banca od in posta per ovvi motivi di "tracciabilità", ma il motivo è ovviamente diverso
Completamente d'accordo con compagno di merende... completamente, assolutamente, totalmente in disaccordo con soyuz: non si può dare la colpa di ogni cosa ad una parte politica, giustificando anche solo in parte simili comportamenti. Questi non vogliono sentirsi cittadini, vogliono farsi i cazzi loro e basta; il mobbing - come lo chiami tu - non solo ci sta, ma è "d'obbligo"
Tutti i cinesi a casa loro! tornateve ne da dove siete venuti, e al vostro paese fate quello che volete!!
Vlaste, a dir la verità io non ho detto proprio questo, anzi non ho detto questo proprio x nulla.
Gli errori più grossi con la comunità cinese non sono della moratti, ma degli 8 anni di albertini.
Inutile prima dargli in mano un intero quartiere e poi adesso iniziare a tartassarli "su cose giuste".
Il fatto che vengano applicate certe cose ai cinesi e non in egual modo agli altri in tutta la città non significa che si sbagli coi cinesi, ma che si sbagli con gli altri.
Vorrei una milano in cui nessuno e dico nessuno la fa da padrone a scapito di altri. Ne un cinese ne un norvegese ne un africano ne un milanese.
La colpa, come la maggior parte delle volte si trova al centro...
Da una parte c'è sicuramente l'isolamento etnico che gli immigrati si sono creati, dando origine ad un auto-ghetto che evidenzia le differenze, crea paura dello straniero e porta allo scontro tra culture diverse.
Dall'altra parte c'è l'amministrazione comunale (soprettutto Albertini, perchè la Moratti c'è solo da pochi mesi). L'organizzazione urbanistica della città include anche la destinazione d'uso degli spazi e delle zone. Come sapete possiamo trovare zone industriali, zone residenziali e zone miste. La zona di paolo sarpi è quasi tutta contrassegnata come "B1/2 Omogena", ossia zona residenziale con un tasso di artigiano e industriale leggero al massimo del 25%...
Invece i cinesi hanno trasformato gli appartamenti e i cortili dei condomini in magazzini logistici, contravvenendo alle disposizione urbanistiche del comune. Direi di localizzare tali depositi all'esterno del centro abitato, come usano fare le imprese italiane, in questo modo si alleggerisce il traffico della zona e magari si crea una maggior vivibilità.
Da un punto di vista urbanistico Teo ha ragione. Se per un attimo togliamo le vicende politiche, le discussioni sociali, le contrapposizioni di parte o le teorie immobiliariste/complottista - che comunque han tutte tagione di essere in quanto poi la politica è la vita di tutti i giorni quindi non si può scinderla da qualsiasi problematica - rimane la discrasia di una via che non può sopportare un commercio e una distribuzione che non veda oltre il piccolo dettaglio.
Ad ogni modo è difficile fermarci qui e non vedere tutte le implicazioni sociali e politiche che determinati processi di integrazione mancata - magari causate da una politica miope - porteranno nella nostra città sopratutto in periferia.
Un mio collega (un razzista, di... catania; è una battuta, ovviamente) mi ha chiesto: "se tu vai in cina, credi di poter fare quel cazzo che ti pare?".
Sempre 'sta pirlata della reciprocità: allora, se un italiota potesse andare in cina a fare i propri poooorciiii comodi, sarebbe ammissibile che i cinesi facessero i loro qui?
Non penso proprio.
Le regole devono valere per tutti, indipendentemente dalla provenienza, dal colore della pelle e dal taglio degli occhi: quindi i cinesi si diano una regolata, ma se la diano anche gli italioti che gli hanno venduto gli spazi che occupano, prendendo cifre di molto superiori a quelle di mercato; soldi, ovviamente, di dubbia provenienza.
E anche i vigili, sulla cui onestà ho i miei dubbi, si diano una regolata: ai ghisa, forse, non è parso vero di poter "collaudare" il nuovo "distanziatore" su un cinese.
Come sempre, ho una buona parola per tutti.
Prendo atto della posizione nazifascista di Vlaste.....Le delibere ad hoc per Via Paolo Sarpi e per i call centers, accompagnate dalle solite multe persecutorie del Comune di Milano che colpiscono sempre i meno furbi, hanno la stessa eziologia culturale e i medesimi scopi delle estenuanti torture quotidiane naziste nel ghetto di Varsavia....
Io sono totalmente d'accordo con bolso. Colpe al comune passato e presente ma colpe ai cinesi chiusi e che cmq si devomno dare una regolata.
CdM, lo so che non hai detto quello che ho detto io - magari sei in totale disaccordo con me ma sei abbastanza intelligente da non darmi del nazifascista - era una mia integrazione.
Fammi sapere se posso esprimere ancora una mia opinione senza ricevere insulti di sorta.
«Le delibere ad hoc per Via Paolo Sarpi e per i call centers, accompagnate dalle solite multe persecutorie del Comune di Milano che colpiscono sempre i meno furbi, hanno la stessa eziologia culturale e i medesimi scopi delle estenuanti torture quotidiane naziste nel ghetto di Varsavia....»
Ridicolo.
Puoi anzi devi, il bello sono appunto i pareri discordanti.
Dai su non te la prendere e poi nazifascista per te mica è un insulto. Dillo a tutti che hai votato forza nuova al comune. :-D (soyuz scherzavo non è vero)
@ Soyuz : nascondersi dietro alla foglia di fico dell'eziologia per giustificare tutto e tutti mi sembra in questo caso atteggiamento capzioso e non aiuta certo a risolvere i problemi di questa città e non aiuta al dialogo. Credo di non dover rimancare altre cento volte la mia posizione, del resto sapete da che parte sono schierato politicamente, però sapete anche cosa penso del buonismo ad oltranza - che magari sparisce quando i problemi si avvicinano alle propriee finestre - o del far finta che i problemi non ci siano solo perchè non rappresdentano un problema nella propria scala edi valori.Per quanto io possa considerare palese il fallimento delle amministrazioni di destra che governano milano dal 1992, come è chiarissimo che poco fanno contro la criminalità pur sventolandola come pericolosa e odiosa bandiera elettorale alle fiaccolate, stento a capire certi paragoni. Quando parliamo del ghetto di Varsavia, per favore, rendiamoci conto dei drammi che la storia ha passato nel 900.
Se poi vogliamo approfondire, come inchiesta gioenalistica, l'ipotesi del mobbing pro agenzie immobiliari atto a svuotare il centro dalla gente normale e relagarla in periferia a convivere con campi nomadi e altro, su questo sono disponibile.
@ bolso: hai pienamente ragione quanto dici " Le regole devono valere per tutti, indipendentemente dalla provenienza, dal colore della pelle e dal taglio degli occhi: quindi i cinesi si diano una regolata, ma se la diano anche gli italioti che gli hanno venduto gli spazi che occupano, prendendo cifre di molto superiori a quelle di mercato; soldi, ovviamente, di dubbia provenienza".
Appunto. Le regole di buona convivenza civile vanno rispettate da tutti per stare tutti meglio insieme.
L'unico modo per risolvere questo problema e quelli futuri è di impedire la creazione di ghetti etnici, così da poter realmente integrare gli extracomunitari.
I milanesi e gli immigrati potrebbero convivere benissimo se fossero ben "amalgamati", invece di essere contrapposti in 2 gruppi.
Quando abbiamo uno straniero che vive accanto a noi e non ci disturba (e noi non disturbiamo lui) cambia il modo di vedere l'immigrato, "da quello li che viene a rubare a casa nostra" diventa "il mio vicino extracomunitario, ma brava persona".
Ciò a lungo termine porterebbe ad una vera convivenza e integrazione, che non vuol dire necessariamente omologazione delle culture, ma accettazione delle differenze reciproche.
Pianista...perbacco....non ho detto che l'attuale politica del Comune di Milano è come quella nazista di Hans Frank a Varsavia, ho invece detto che questa politica del Comune di Milano ha "la stessa eziologia culturale e i medesimi scopi delle estenuanti torture quotidiane naziste nel ghetto di Varsavia...."
Mi pare che il concetto sia davvero palesemente diverso, ovvero, alla base sono gli stessi presupposti culturali e le stesse "Soluzioni" etnicamente orientate.
non casco nel trucco dell'eziologia e l'ho già detto. Ho capito benissimo quanto hai scritto. Non c'è bisogno di quattro lauree per capire quello che scrivi. Io riconfermo il mio commento che peraltro non accusa nessuno e usa solo termini di buon senso nel dire che conoscendo la storia del ghetto di varsavia certi paragoni non ci stanno nemmeno nascondendosi dietro alla amata eziologia culturale. Ma è solo la mia modestissima opinione....
Conosco gente con più di una laurea che una differenza sostanziale come questa non riesce a coglierla....e conosco gente con più di una laurea che non è in grado di articolare un pensiero minimamente strutturato.
Coloro che emanano leggi e regolamenti indirizzati, più o meno subdolamente e più o meno vessatori, a gruppi etnici definiti, o definibili perchè da sempre allocati in luoghi circoscritti, operano, e lo ripeto convintamente, in modo assolutamente paragonabile all'amministrazione nazista del ghetto di Varsavia.....
E chi fa finta di ignorare cosa c'è dietro a certi fenomeni di protesta, che è prevedibile possano naturalmente andare fuori le righe, si rende collaborazionista della solita politica di destra indirizzata alla creazione di un nemico artificiale, opportunamente impiegabile nella più articolata strategia della creazione di un'utile guerra fra poveri a vantaggio dei soliti poteri forti.
Io mi rifiuto, per quel che mi riguarda, di "collaborare" e di farmi invischiare in quelle stesse eziologie culturali che hanno storicamente prodotto campi di sterminio su base etnico-religiosa-comportamentale, per soluzioni "più o meno finali".
Gli altri facciano come credono......
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