12 febbraio 2007

POVERO GIORGIO


Il nostro povero Presidente della Repubblica è stato tacciato di razzismo, revisionismo storico e revanscismo politico.
Tutto questo da parte del presidente Croato, Stipe Mesic, che è rimasto indignato (addirittura) dalle parole di Napolitano dell'altro giorno sulle Foibe.
Devo ammettere che nel weekend non ho seguito granchè, ma possibile che il nostro presidente abbia così esagerato? Non sarà stato frainteso?
Si può magari criticare Napolitano per altre cose, ma dargli del razzista o simili mi pare un po' fuori luogo.
Ma io dico...possibile che tutti sti paesi si offendano quando si parla della loro "cattiva" storia? Mica ne ha colpa nessuno no?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E per fortuna che il nostro Presidente è un ex PCI, se fosse stato appena più al centro anche in Italia avrebbero detto che è xenofobo e revisionista...
Nazioni che negano genocidi piccoli e grandi non meritano di entrare in europa (Croazia, Turchia e altre).
Ricordiamoci che esponenti del PRC e del PdCI ancora adesso sono titubanti nel confermare il genocidio delle Foibe.

Anonimo ha detto...

Certo che anche Napolitano.....

Fintanto che c'era la guerra fredda muto e zitto.....

17 anni (17!!!!) dopo il crollo del Muro parla di "tragedia negata per ideologia"

In molti casi è meglio il silenzio. Si fa più bella figura.

Anonimo ha detto...

Sìsìsì è lo stesso Napolitano che subito dopo l'inizio di Mani Pulite, in preda ai suoi soliti sussulti cerchiobottisti, regalò a Craxi il suo uomo, Gianpiero Borghini, per salvare la screditatissima giunta "Pillitteri" del Comune di Milano, ritardando le doverose elezioni anticipate.

Quella fu un'occasione persa per la Sinistra, ancora pulita, che ha lasciato dilagare la destra nazifascista della Lega Lombarda e quella padronale.

Grazie ancora Napolitano: non bastava l'umettata di lingua tra le chiappe di Ruini, bisognava anche tirare in ballo le foibe, secondo la "miglior" tradizione revisionista che tanto piace ad AN e ai fasci di ogni genere.

Napolitano fa tanto il "purista", ma lui dov'era nel 1956, Ungheria, e nel 1968, Cecoslovacchia?

E negli anni '80, quando io, ancora giovinetto, gridavo ai danni del Craxismo senza aver mai votato PCI, cosa faceva da dirigente del partito che chiedeva i soldi a Brezhnev tramite Cossutta?

Il Pianista ha detto...

demonapolitano ha evidente bisogno di dimostrare che non è di parte e ci sta riuscendo benissimo...

Anonimo ha detto...

Per me napolitano è più degno di tanta gentaglia politicante, sia di destra che di sinistra.

E poi riconoscere gli errori, è sempre meglio tardi che mai.

Lo ha fato per convenienza? E qual è il politico che non guarda alla convenienza?

E' forse la prima volta che concordo in pieno con teo, ricordando però che anche la dc non ha mai detto una parola sulle foibe: faceva comodo un maresciallo tito non allineato.

Così come si dovrebbe parlare degli eccidi condotti dall'esercito italiano in dalmazia e dintorni, durante la II° guerra mondiale.

Per completezza, aggiungo che io, il pianista e branda time abbiamo, 2 anni fa, visitato sia la risiera di san sabba, che la foiba di basovizza.

Anonimo ha detto...

Sì Bolso è vero...sono degne le persone che parlano anche del proprio passato con toni autocritici.

Fare autocritica dopo 60 anni mi sembra, però, cosa ipocrita e strabica, soprattutto con le condizioni al contorno radicalmente cambiate e con in più il pericolo ben più grave di regalare un'insperata sponda speculativa a chi, cavalcando strumentali chimere revisioniste, da qualche anno sta cercando di rifarsi un'improbabile verginità storica.

Anonimo ha detto...

Il Presidente ha fatto il solito tentativo penoso e retorico di creare la famosa "memoria condivisa", operazione di regime in un paese in cui l'unica cosa condivisa è l'odio da guerra civile tra elettori di destra e sinistra.
Con un ulteriore errore : lo ha fatto parlando di una guerra civile, ma degli altri.
Pochi purtroppo sanno a che livello di atrocità sia arrivata la seconda guerra mondiale nel teatro jugoslavo, ed in Italia ancora meno sanno che il comportamento di molti generali e soldati italiani è stato assolutamente pari a quello dei tedeschi accusati di ogni crimine.
Crimini di guerra commessi soprattutto dai battaglioni di Camicie Nere e dai reparti di alpini ( sì, avete capito bene, alpini, molti di loro erano fascistissimi ed in Jugoslavia si sono comportati da criminali di guerra ), e talvolta anche dai Reali Carabinieri.
E poi deportazioni ed internamenti eccetera.
Non a caso molti generali sono stati condannati per crimini di guerra ( come Roatta ed il sanguinario Robotti, quello del "si ammazza troppo poco" ) assieme a molti ufficiali per aver ordinato pianificato e portato a termine massacri e deportazioni.
Logico che poi, magari a chi non c'entra, a fine guerra arrivi il conto da pagare.
Mesic ha straparlato, ma Napolitano ha perso una ottima occasione per tacere.