COME UN KINDER SORPRESA

Ho iniziato il periodo di tirocinio da più di una settimana e non vi ho ancora raccontato alcun aneddito o vicenda più o meno divertente.
Direi che è arrivato il momento, proprio ora che la vicenda che mi accingo a illustrarvi è terminata.
Di primo acchito vi verranno in mente due domande: cosa significa il titolo con un reparto d'ospedale? cosa rappresenta la fotografia?
Il tema del mio racconto di oggi è proprio il filo sottile che collega il titolo alla foto...un titolo oserei dire...di polvere...polvere bianca.
Eh si, quelli nella foto qui a destra sono ovuli, precisamente ovuli contenenti cocaina. L'ultimo metodo all'avanguardia per spacciare nel mondo. In pratica il "trasporter" ingerisce un numero imprecisato di questi ovuli e li porta bellamente in giro, riuscendo ogni tanto a farla in barba ai tutori della legge.
Il titolo del post invece si riferisce al chi, cioè a colui che degli ovuli portava in grembo (sembra una citazione da Vangelo...ma nooooo). Una persona che come l'ovetto kinder conteneva dentro di se una sorpresa. Questa persona nel caso che vi racconto era un giovane senegale alto e muscoloso che parlava solo inglese pur capendo perfettamente l'italiano e che fino a stanotte albergava nel letto numero 23 del reparto in cui sto facendo pratica.
Costui è entrato a fine agosto per sospetti ovuli contenti cocaina nell'addome, evidenziati da una radiografia (si vedevano le ombre). La domanda che viene spontanea è: c'è bisogno di occupare un letto di chirurgia d'urgenza per attendere che uno spacciatore caghi fuori cocaina? la risposta del primario e del magistrato incaricato del caso è stata si. Ufficialmente perchè nel caso uno degli ovuli si rompesse all'interno della pancia, l'individuo avrebbe si e no 1-2 minuti prima di morire per overdose e quindi andrebbe trattato con estrema urgenza. La verità è che in questo caso non ci sarebbe urgenza che tenga e il tizio presenterebbe il conto a Satanasso in persona (come direbbe Kit Carson). Solo che in questo caso i due organismi più malfunzionanti d'Italia erano uniti in un unico destino. Sanità e giustizia che lavorano assieme...una miscela esplosiva. Possibile che per fare cagare un tizio non esista un pronto soccorso in un carcere? Mah...
Resta il fatto che dal 29 agosto agosto l'amico ha pensato bene di iniziare a soffrire di stitichezza passando ben 12 giorni senza cagare, occupando un letto (anzi un'intera stanza per motivi di sicurezza) d'ospedale, costringendo tre poliziotti alla volta ad un sistema di piantonaggio sulla porta della stanza e creando non pochi problemi allo staff medico/infermieristico.
Bella sensazione dover entrare scortato per dargli il pasto che regolarmente rifiutava. Ovviamente il tizio era stitico ma anche molto furbo, sapeva che cagando sarebbe finito dietro le sbarre, quindi rifiutava cibo e ogni tipo di medicine o di tentativi per sbloccare la situazione. Ogni tanto alzava la voce, faceva un po' il gradasso e ad avviso di noi infermieri prendeva un po' per il culo il tridente di poliziotti che lo curavano a vista. Ad un certo punto si è temuto che fosse riuscito a cagare di nascosto, i poliziotti hanno iniziato a cagarsi addosso pure loro per paura di aver fallito la "missione" e di essere puniti. Non è stato così...gli ovuli sono arrivati stanotte, dopo ore di tormenti in cui il tizio in preda probabilmente ad atroci mal di pancia cercava di alzare un po' la posta in palio. Gli è andata male...ovuli recuperati e manette agganciate.
Tra peritoniti, tumori del colon e traumi post incidente automobilistico ho prefeito raccontarvi del nostro kinder sorpresa.
Un ultimo pensiero va agli intrepidi poliziotti, con la divisa identica a quello qui nella foto ed anche rigorosamente con la stessa linea. Per una scorta ad un detenuto ci si potrebbe aspettare tre carcerieri grossi, muscolosi e cattivoni...invece tranne un paio che son sembrati più professionisti, gli altri passavano le ore al telefono, a prendere il caffè alla macchinetta e a leggere riviste come Novella 2000, salvo poi ogni tanto lanciare qualche frase ad effetto contro il detenuto in dialetto stretto. Meno male che il kinder non ha usato violenza altrimenti più che gli sbirri l'avremmo dovuto fermare noi a colpi di cateteri e sonde rettali.