Reato chiamarsi compagno di merende
Lo han stabilito giudici di Cassazione
"Ennesima sentenza che farà discutere quella emessa dalla Cassazione: è reato dare del "compagno di merende" a qualcuno. L'espressione era entrata in voga negli anni '90 dopo i processi a Pietro Pacciani e ai suoi compagni. Resa definitiva dunque la condanna per diffamazione nei confronti di Giovanni M., ex presidente della Provincia di Ragusa, "per avere offeso la reputazione di un consigliere provinciale".
L'ex presidente aveva affermato che il consigliere provinciale, insieme ad altre due persone definte appunto "compagni di merende", di cui uno collaboratore di giustizia, "aveva costruito un castello di accuse nei suoi confronti, determinandone l'arresto".
Condannato dalla Corte d'appello di Messina, novembre 2004 per diffamazione, Giovanni M. si era rivolto alla Cassazione e, nel chiedere una riduzione della pena, ha sostenuto che non aveva fatto altro che "difendersi contro un'illecita ed ingiusta macchinazione che lo ha rappresentato come politico corrotto e profittatore".
La Suprema Corte (sentenza 6699) ha respinto il ricorso, sottolineando come "l'espressione allusiva e negativamente connotata di 'compagni di merende" utilizzata dall'ex presidente della Provincia ragusana in conferenza stampa "appare come suggestivo ed ironico sinonimo di persone di malaffare che tramano di nascosto". Perché, ricorda ancora piazza Cavour, se è vero che la "critica politica può essere anche aspra e pungente, essa non puo' mai trasmodare nel dileggio, nell'attacco denigratorio e virulento", racchiuso anche nell'espressione 'compagni di merende'."
In seguito a questa notizia non posso far altro che cambiare nome, col nuovo governo non vorrei ritrovarmi presto in qualche CpT :-D
Lo han stabilito giudici di Cassazione
"Ennesima sentenza che farà discutere quella emessa dalla Cassazione: è reato dare del "compagno di merende" a qualcuno. L'espressione era entrata in voga negli anni '90 dopo i processi a Pietro Pacciani e ai suoi compagni. Resa definitiva dunque la condanna per diffamazione nei confronti di Giovanni M., ex presidente della Provincia di Ragusa, "per avere offeso la reputazione di un consigliere provinciale".
L'ex presidente aveva affermato che il consigliere provinciale, insieme ad altre due persone definte appunto "compagni di merende", di cui uno collaboratore di giustizia, "aveva costruito un castello di accuse nei suoi confronti, determinandone l'arresto".
Condannato dalla Corte d'appello di Messina, novembre 2004 per diffamazione, Giovanni M. si era rivolto alla Cassazione e, nel chiedere una riduzione della pena, ha sostenuto che non aveva fatto altro che "difendersi contro un'illecita ed ingiusta macchinazione che lo ha rappresentato come politico corrotto e profittatore".
La Suprema Corte (sentenza 6699) ha respinto il ricorso, sottolineando come "l'espressione allusiva e negativamente connotata di 'compagni di merende" utilizzata dall'ex presidente della Provincia ragusana in conferenza stampa "appare come suggestivo ed ironico sinonimo di persone di malaffare che tramano di nascosto". Perché, ricorda ancora piazza Cavour, se è vero che la "critica politica può essere anche aspra e pungente, essa non puo' mai trasmodare nel dileggio, nell'attacco denigratorio e virulento", racchiuso anche nell'espressione 'compagni di merende'."
In seguito a questa notizia non posso far altro che cambiare nome, col nuovo governo non vorrei ritrovarmi presto in qualche CpT :-D
Da oggi non sarò più Compagno di merende ma Compagno di pranzi e cene (che tra l'altro mi si addice anche di più) ma per gli amici blogghisti potrò essere solo Compagno.
7 commenti:
Caro Compagno ci portano via anche l'italiano...
posso chiamarti "comp."...così se poi rompono anche sulla parola compagno noi ci salviamo....
Con 'sto governo è ancor più pericoloso farsi chiamre "Compagno" e basta...
AHAHAHAH!!!!!
Io proprio non ci riesco a chiamare chicchessia "compagno" :-)
Ti chiamerò M.
e se ti chiamassi compagno dello spuntino pomeridiano?
lol
Si, probabilmente lo e
imparato molto
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