“Cari telespettatori, questa potrebbe essere l’ultima puntata de ‘Il Fatto’. Dopo 814 trasmissioni non è il caso di commemorarci. Eventualmente è meglio essere cacciati per aver detto qualche verità che restare a prezzo di certi patteggiamenti. Signor Presidente Berlusconi non tocca a lei licenziarmi. Penso che qualcuno mi accuserà di un uso personale del mio programma che, del resto, faccio da anni, ma per raccontare una storia che va al di là della mia trascurabile persona e che coinvolge un problema fondamentale: quello della libertà di espressione. Non è un gran giorno per l’Italia: per quello che succede in casa e per quello che si dice fuori. A Milano, lo sapete, un piccolo aereo da turismo è andato a sbattere contro il Pirellone, orgoglio dell’architettura italiana e uno dei simboli della città. E il pensiero corre subito alle Torri di New York. Disgrazia.Ma c’è, anche, chi all’estero parla di crimine. Da Sofia il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non trova di meglio che segnalare tre biechi individui, in ordine alfabetico: Biagi, Luttazzi, Santoro, che, cito tra virgolette: ‘Hanno fatto un uso bieco della televisione pubblica - pagata con i soldi di tutti - criminoso. Credo che sia preciso dovere della nuova dirigenza Rai di non permettere più che questo avvenga’. Chiuse virgolette. Quale sarebbe il reato? Stupro, assassinio, rapina, furto, incitamento alla delinquenza, falso e diffamazione? Denunci. Poi il Presidente Berlusconi, siccome non prevede nei tre biechi personaggi pentimento o redenzione, pur non avendo niente di personale, lascerebbe intendere, se interpretiamo bene, che dovrebbero togliere il disturbo.Signor Presidente Berlusconi, dia disposizione di procedere, perché la mia età e il senso di rispetto che ho per me stesso mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri. Sono ancora convinto che in questa nostra Repubblica ci sia spazio per la libertà di stampa. Ci sia perfino in questa azienda che, essendo proprio di tutti, come lei dice, vorrà sentire tutte le opinioni. Perché questo, signor Presidente, è il principio della democrazia. Sta scritto, dia una occhiata, nella Costituzione. In America, ne avrà sentito parlare, Richard Nixon dovette lasciare la Casa Bianca per una operazione chiamata Watergate, condotta da giovani cronisti alle dipendenze di quel grande e libero editore che era la signora Katharine Graham, proprietaria della Washington Post. Questa, tra l’altro, viene presentata come la tv di Stato, anche se qualcuno tende a farla di Governo, ma è il pubblico che giudica. Nove volte su dieci, controllare, ‘Il Fatto’ è la trasmissione più vista della Rai. Lavoro qui dal 1961 e sono affezionato a questa azienda. Ed è la prima volta che un Presidente del Consiglio decide il palinsesto, cioè i programmi, e chiede che due giornalisti, Biagi e Santoro, dovrebbero entrare nella categoria dei disoccupati. L’idea poi di cacciare il comico Luttazzi è più da impresario, quale lei è del resto, che da statista”. (Enzo Biagi, 18 aprile 2002)
Queste furono le sue parole, anche se oggi alcuni tg hanno detto che lui decise di lasciare la Rai...
10 commenti:
Questo intervento è stato un memorabile esempio di integrità morale.
Mi sono stupito di come nell'edizione delle 9 il tg1 abbia apertamente parlato di "editto bulgaro" e dei dissapori con Berlusconi...
Bel ricordo il tuo, anche se un po' fazioso :P
vlaste è giusto ricordarlo l'editto bulgafro, perchè è stato l'esempio più grande di come la miopia e l'arroganza portano ad errori madornali. Un allontanamento ingiustificato, anzi, giustificato solo dalla piccola visione di libertà che alcune persone che si riempiono la bocca di questa parola, senza nemmeno conoscerne il significato ed i sacrifici, che non ha permesso di roconoscere l'ommenso valore di enzo biagi come memoria dell'italia.
Allontanarlo dalla tv di pubblica è stato un delitto di cui l'artefice dovrebbe rendere conto.
Ce ne sono rimasti pochi, poi, fra qualche tempo, gli anni '40 non avranno più protagonisti e testimoni diretti: è inevitabile, ma mi spiace.
Un nano a tutto tondo e un Grande Uomo, prima ancora che giornalista, a confronto ma gli Italiani, piccoli mentecatti, meritano Berlusconi.
"...Una certa Resistenza non è mai finita. C' è sempre da resistere a qualcosa, a certi poteri, a certe promesse, a certi servilismi. Il revisionismo a volte mi offende: in quei giorni ci sono state anche pagine poco onorevoli; e molti di noi, delle Brigate partigiane, erano raccogliticci. Ma nella Resistenza c' è il riconoscimento di una grande dignità. Cosa sarebbe stata l' Italia agli occhi del mondo?"
Enzo Biagi - art. 22/04/07 Corriere della Sera
Ottimo intervento
Non discuto su questo, Pianista, definivo scherzosamente "fazioso" questo post perchè, comunque, in 50 e passa anni di carriera al CdM è venuto in mente il berlusconiano e scandaloso editto bulgaro, il quale più che per commemorare Biagi, potrebbe essere efficace per sminuire il Berlusca. Voglio dire, nella vita di un simile giornalista ce ne saranno state di cose da ricordare, fatte DA lui e non A lui...
Spero di essermi spiegato...
Di editti "bulgari" Enzo Biagi ne ha visti più di uno.
Agli inizi del '70 fu licenziato da "Il Resto del Carlino" per aver firmato il "Manifesto di Stoccolma" contro la proliferazione delle bombe nucleari.
Agli inizi degli anni '60 fu licenziato da "Epoca" per aver dato troppo spazo sul giornale alle proteste dei Lavoratori causate dal governo Tambroni di centro-destra, votato con i voti determinanti del MSI.
Magari ci fossero ancora persone così intellettualmente oneste che sappiano dire no davanti a cose talmente scandalose.
gran persona
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