27 aprile 2007

CHE MONDO DI MERDA

Ma in che mondo di merda viviamo? Leggendo il giornale di oggi si incontrano nelle prime pagine le seguenti notizie: Hanefi che rischia la condanna a morte per alleanza coi Talebani, la sentenza sul processo del povero Samuele di Cogne, asilo degli orrori in cui le maestre praticavano assiduamente pedofilia e..vabbè avete capito cosa intendo.
Possibile che ormai certe cose debbano essere all'ordine del giorno? Come si può accettare una società in cui tu mandi tuo figlio all'asilo (xioè ad iniziare il suo lungo percorso educativo) e scopri che invece le maestre lo utilizzano come giochino sessuale per soddisfare le loro turbe psichiche.
Come si può far male (addirittura uccidere) ad un bambino come ha fatto a suo tempo la Franzoni (per me la sentenza c'è già), cosa mai potrà aver fatto il povero Samuele...
Proprio oggi una puericultrice del Nido (reparto maternità non asilo) dove faccio tirocinio è arrivata al lavoro turbata perchè ieri sera, mentre usciva dal turno del pomeriggio un pazzo/delinquente l'ha minacciata (seriamente) nel cortile dell'ospedale. Una ragazza va al lavoro e deve essere preoccupata di non essere tutelata? Mah...che mondo di merda!

5 commenti:

Il Pianista ha detto...

i reati contro i bambini sono i più infami che esistano e perfino un codice morale tra i detenuti prevede severissime punizioni corporali per chi si macchia di questi reati.

SOYUZ1968 ha detto...

Mah la pedofilia c'è sempre stata ed era roba da preti, come si è visto...la differenza è che ora se ne parla...

Anonimo ha detto...

Soyuz m'ha tolto le parole di bocca: il mondo è sempre stato di merda; ora lo sembra di più solo perchè sappiamo tutto in tempo reale.

vlaste ha detto...

sottoscrivo... per fortuna reati gravi come questi sono casi stra-eccezionali (pseudo-maniaco della tua collega a parte). Sarebbe molto grave lasciarci condizionare troppo dalle notiziacce che leggi sui giornali, che molto spesso sono pure gonfiate ad arte per vendere più copie...

SOYUZ1968 ha detto...

Sottoscrivo "in toto" la denuncia di Vlaste sul giornalismo spazzatura ormai imperante non solo su Studio Aperto.