14 settembre 2006

TEX: UN MITO SENZA TEMPO

Una leggenda. Questa è l'unica definizione possibile
di Tex Willer che, pubblicato ininterrottamente da più di cinquant'anni, è il più longevo personaggio del fumetto italiano.
Il segreto del suo successo? Il fascino del personaggio (grintoso, ironico, antirazzista e nemico di ogni
ingiustizia), degli ambienti (praterie, foreste, deserti) e degli avversari (fuorilegge e indiani ribelli, ma anche maghi vudù e sette segrete). Per gli indiani Navajos è Aquila della Notte, saggio capo bianco e fratello di ogni uomo rosso. Per i bianchi è l'agente indiano della Riserva Navajo e un ranger dalla mira infallibile. Per i fuorilegge che hanno la sventura di incrociare la sua pista è l'incubo peggiore. Dal 1948, l'eroe creato dalla penna di Giovanni Luigi Bonelli e dal pennello di Aurelio Galleppini (in arte Galep) cavalca sulle piste del West e dell'Avventura, dall'Arizona al Grande Nord, dal Rio Grande all'Oceano Pacifico. Raddrizzatore di torti e dispensatore di giustizia, Tex non è un cavaliere solitario. Può contare sull'aiuto e sulle pistole dei suoi pards: l'anziano e burbero Kit Carson, il fiero navajo Tiger Jack e il figlio Kit, tutto suo padre. Un poker di pistole al servizio della Legge. Tex è stato un fuorilegge (ma soltanto per il suo temperamento anarchico e libertario), ha combattuto la Guerra Civile con il Nord, pur essendo texano, perché fieramente antischiavista. Ha lottato per la libertà del Messico con l'amico Montales. Dopo aver conosciuto Kit Carson, è entrato nel corpo dei rangers. È diventato capo dei Navajos (il suo nome indiano è Aquila della Notte) sposando Lilyth, figlia del capo Freccia Rossa. Da lei ha avuto il figlio Kit. Lilyth è morta, uccisa da criminali bianchi, ed è stata vendicata da Tex. Molto innamorato della moglie, Tex non si è legato a nessun'altra donna dopo la sua morte. Dotato di grandi doti fisiche e atletiche, abilissimo a sparare, Tex combatte fuorilegge, proprietari terrieri senza scrupoli, politicanti corrotti, indiani in rivolta, è un difensore dei deboli e degli oppressi, è sempre stato fortemente antirazzista e amico degli indiani, e questo è un fatto straordinario per un personaggio nato nel 1948! Sposandosi con un'indiana, e legandosi al popolo rosso, Tex ha precorso le tematiche antirazziste dei western degli anni Settanta. E questa è un'altra prova della grandezza del serial. Tex è scampato a quasi trecento agguati, ha affrontato una trentina di duelli, ha pestato cinquecento persone, è imbattibile a poker, cavalca, spara e scala montagne come nessuno. Tex è immortale ed è l'unico fumetto che leggo da anni e anni e andrò avanti sempre.
La storia più bella è quella dei numeri 407, 408 e 409, intitolati "Il passato di Carson" "I fuorilegge del Montana" e "Ultimo scontro a Bannock".

6 commenti:

vlaste ha detto...

penso che ti seguirò e parlerò anche io di fumetti. Quelli della Sergio Bonelli Editore sono eccezionali. Dylan Dog su tutti, a mio parere.

Ne sono già usciti 5 numeri, ma ti consiglio il nuovissimo "Demian".

Donna del Mare ha detto...

l'unico uomo quasi fedele mai esistito..

Donna del Mare ha detto...

l'unico uomo quasi fedele mai esistito..

SOYUZ1968 ha detto...

Mio nonno, ormai 75enne, tornava ogni giorno verso le 13.30 a casa dal lavoro in officina meccanica nelle torride estati calabresi....mangiava e si metteva a letto con la glicemia sparata a manetta che lo faceva sudare come Gesù Cristo che saliva sul Golgota con la croce in spalla.

Ma nel suo bagno di sudore non perdeva mai l'occasione di leggere la copia settimanale del suo Tex che alleviava le sue sofferenze...

Il Pianista ha detto...

tex willer è un mito, non c'è altro da aggiungere....condivido con vlaste la passione per demian, è veramente bello e lo sto consigliando da tempo al compagno di merende che evidentemente non si fida!

vlaste ha detto...

Di me non si fida dal giorno in cui - ancora giovini - uscimmo dalla biblioteca di Selvino lui con Tex e io con "Paperino made in Italy".
Il Compagnodimerende disprezza il simpatico personaggio disneyano, evidentemente :D