"A questa città vorrei dire: gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini." (Giovanni Falcone)
"A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l'esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono meritato." (Paolo Borsellino)
Salvatore Riina detto "Totò u curtu", nacque a Corleone il 16 novembre 1930. Il 15 gennaio 1993, dopo 25 anni di latitanza viene arrestato a palermo dai ROS dei Carabinieri.
Considerato uno dei più grandi padrini della Cupola, è stato mandante di numerosi omicidi politici negli anni prima del suo arresto, tra i quali anche quelli a Falcone e Borsellino.
Giovanni Brusca detto lo scannacristiani, è un membro di Cosa Nostra condannato per oltre un centinaio di omicidi tra cui quello tristemente celebre del piccolo Giuseppe Di Matteo (figlio undicenne del pentito Santino Di Matteo) sciolto nell'acido e quello del giudice Giovanni Falcone, della moglie e dei tre agenti di scorta. Lui schiacciò il bottone della strage di Capaci quel 23 maggio 1992.
Bernardo Provenzano, detto Zi Bunnu, considerato il boss dei boss. Latitante da 43 anni, arrestato due giorni fa a Corleone. Dopo l'arresto di Riina ha assunto il comando di Cosa Nostra, guidandola attraverso una rete di comunicazione basata su messaggi scritti passati di mano in mano, i cosiddetti "pizzini". Anche lui ebbe un ruolo dietro le quinte degli attentati di Capaci e di via D'Amelio.
Tutti e tre ora sono saldamente dietro le sbarre, una piccola vittoria, anche se ad anni di distanza per i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che donarono la loro vita per la lotta alla Mafia.
Tra breve farò un articolo proprio sulla Mafia e su queste due grandi persone (magari in occasione del 14° anniversario della morte di Falcone), intanto mi sono limitato a commemorarle con questo post.
6 commenti:
Inquietante il sorriso ironico a bocca serrata di Zi' Binnu 'U Tratturi nell'occasione della sua cattura: una buona occasione per schiaffeggiarlo a dovere, senza ovviamente defenestrarlo come fece Calabresi con Pinelli.
Aveva 10 mila euro in contanti nelle mutande! Sembra mia nonna che metteva i soldi nel reggipetto quando viaggiava da Reggio Calabria a Milano! Che roba arcaica!!
Magari fossero state mutante, li aveva nel pannolone :-D
E' sempre vivo il ricordo di falcone e borsellino. Spero che ovunque si trovino possano vedere queste persone dietro le sbarre e gioirne come noi.
L'estate del '92.....no, non è il titolo di una canzone che ho scritto; non ho mai scritto canzoni e non voglio scimmiottare Brian Adams.
E' un periodo della mia vita molto particolare: m'ero da poco laureato e attendevo la cartolina-precetto; sono andato in vacanza, dopo due anni dedicati quasi esclusivamente agli ultimi esami e alla tesi: in giugno sono stato in Sardegna, in agosto ho visitato Olanda e Danimarca e, tre settimane prima di partire per naja, all'Oktoberfest.
Non so dire quanti litri di birra ho bevuto in quell'estate; birra che mi sono pagato guadagnando qualche lira facendo markette in università.
Nello stesso periodo sono morti Falcone e Borsellino, anche se in realtà, quando Falcone è morto, era ancora primavera; e sembrava che una primavera dovesse, dopo questi fatti tragici, sbocciare anche in Sicilia: l'anno successivo, nonostante le bombe, veniva catturato riina.
14 anni dopo siamo ancora qui a gioire per l'arresto di un padrino.
Ma è realmente cambiato qualcosa? Si, la strategia della mafia....
Ma secondo voi questi tre erano veramente in grado di gestire gli svariati miliardi di euro generati dai loro loschi affari? Suvvia! Sicuramente gestivano il braccio armato dell'organizzazione ma da chi ricevevano veramente gli ordini?
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