
Vi dico subito che non è la recensione di un film, magari lo fosse, ma è un titolo che si potrebbe dare a quanto accaduto stamane alle ore 9 italiane, mezzanotte locale, nel carcere californiano di San Quentin. Immagino che quasi tutti voi conosciate già l'accaduto, comunque lo spiego in poche parole: oggi è stata eseguita la sentenza di condanna a morte per mezzo di iniezione letale nei confronti di "Tookie" Williams, ex leader della gangs dei Crips che era stato condannato nel 1981 per l'uccisione di quattro persone a Los Angeles. Negli anni Settanta, a Los Angeles Williams fondò la banda dei Crips, responsabile di buona parte delle violenze attribuibili alle street gang californiane e per vent’anni impegnata in una sanguinosa lotta di potere con la band rivale dei Bloods, che gli contendeva il commercio del crack. Di sicuro quindi non era un ostinco di santo, ma in carcere, in 25 anni, si era redento e da dietro le sbarre ha scritto diversi libri per i ragazzi che mettono in guardia contro la facile attrazione delle band di strada (“non unitevi a una gang, non troverete quello che cercate ma solo guai, dolore e tristezza. Lo so, perché io l’ho fatto”, ha scritto in uno di questi). E' stato decisivo nel mediare per una tregua alla faida tra Crips e Bloods, e per questa sua conversione alcuni professori universitari hanno avanzato cinque volte la sua candidatura al premio Nobel per la pace. In California l'opinione pubblica e i media erano molto divisi tra chi chiedeva la grazia e chi non credeva, o si disinteressava ad un suo reale pentimento e voleva l'esecuzione. Come al solito le ultime responsabilità della decisione gravavano sulle spalle della Corte Suprema degli Stati Uniti e su quelle, molto grosse direi, del governatore dello stato, in questo caso Arnold Schwarzenegger, ma entrambi hanno detto NO alla grazia e così stamani la sentenza è stata eseguita con puntualità e alle 9.37 italiane Williams è stato dichiarato morto. Secondo le testimonianze delle persone che hanno presieduto all'esecuzione il condannato ha impiegato 22 minuti prima di morire e non ha tentato di opporsi in alcun modo. Fuori dal carcere ovviamente ci sono state le classiche manifestazioni di protesta e le veglie per il condannato. Voci dicono che questa sentenza potrebbe creare problemi nelle comunità nere della California, perchè come spesso accade si sotiene che la mano sia stata particolarmente pesante su Williams a causa del colore della sua pelle, problema di sicuro non ancora risolto negli USA. Williams è il dodicesimo giustiziato in California da quando nello stato è stata riammessa la pena di morte.
Forse dall'inizio del mio post si potrebbe immaginare un tentativo di colpevolizzare eccessivamente il povero Arnold, che, poteva si bloccare l'esecuzione, ma è altrettanto vero che qualunque scelta avesse preso gli avrebbe fatto piovere addosso critiche da qualcuno li nel suo stato. Francamente non mi va di focalizzarmi su questa esecuzione, che è esattamente uguale alle altre quasi 10000 degli ultimi due anni in tutto il mondo.
Al giorno d'oggi sono 58 i paesi in cui è ancora in vigore la pena di morte, 44 dei quali hanno un regime dittatoriale, autoritario o illiberale. Solo 14 stati con democrazia liberale, utilizzano la condanna a morte e ovviamenti chi ha il primato nell'invidiabile classifica di esecuzioni? Loro, quelli che comandano, che decidono per tutti, che "esportano" la pace con la guerra, quelli che noi occidentali teniamo come esempio: gli Stati Uniti.
Complimenti....
5 commenti:
Gli USA, terra di diritti civili e pena di morte...
Volevo sottolineare una cosa: nel mondo ci sono guerre, dittature, esecuzioni ed in generale atrocità commesse da uomini verso altri uomini.
Non capisco allora perchè si dica che il genere umano è superiore.
A chi? Rispetto a cosa? In natura non esiste nessuna specie che abbia creato così tanto danno a sè stessa e alle altre. Il vero problema secondo me è la natura umana, e quella non la si potrà mai cambiare...
Hai inserito un dato che non conoscevo e che invece è molto interessante. 44 paesi dei 58 sono delle dittature, mi sembra che il dato parli da solo.
Uno stato che non mira alla rieducazione dei suoi colpevoli è uno stato con margini di miglioramento davvero minimi.
Il nostro articolo 27 della Costituzione va nel senso esattamente opposto: " Le pene ... devono tenere alla rieducazione del condannato".
Paesi come gli Stati Uniti, la Cina o l'Arabia Saudita evidentemente vedono il problema di chi entra in carcere solo dal punto di vista della società e non del singolo condannato. Conta cioè quale minor danno può fare alla società.
Gli Stati Uniti in particolare hanno un gran bisogno di vendetta più che di giustizia, hai visto le immagini della stanza dell'iniezione? Piena di vetri per essere osservata dai parenti delle vittime. Dimmi allora, che paese è, questo?
Sono sicuro che un giorno nel futuro guardando indietro a queste cose ci prenderanno per barbari, e faranno bene
Jerome
Inutile dire che un Paese che approva la pena di morte non si puo' definire civile. La legge del taglione(tu hai ucciso qualcuno e io uccido te) e' una pratica per nulla degna di un Paese che si definisce 'liberale' e che si prefigge di portare la civilta' in altri Paesi(stranamente lo fa con le armi).
Riguardo alla scelta del Governatore della California trovo che sia orripilante il fatto che una persona decida se una persona merita di vivere in base ai consensi che troverebbe. Stiamo parlando della vita di una persona che, per quanto criminale possa essere, resta una persona.
Ci tengo a precisare che io non lo avrei ucciso pero' in galera ce lo avrei lasciato anche se si e' pentito. Per me vale anche il discorso contrario lui ha causato la morte di alcune persone ed e' giusto che paghi fino in fondo la sua pena .
Johnny "nessuno tocchi Caino" Manent
Concordo con Johnny, per chi si macchia di atroci delitti non basta il pentimento, tantopiù che può essere facile pentirsi. La pena va pagata fino in fondo, ma non con la morte. Anche perchè se si vuole proprio essere crudeli, penso che un ergastolo sia forse una punizione peggiore della morte. Essere condannati a morte fa spesso passare fin troppo per martiri! L'Italia caro Jerome è l'esempio opposto degli USA...loro sono spregevoli nel loro godere per la vendetta, ma noi siamo spregevoli nel perdonare troppo velocemente, da noi anche i più efferati criminali si rieducano in troppo poco tempo.
Non è giusto, a mio parere, condannare e marchiare Swarzenneger (o come si scrive). Se la legge esiste, va applicata. É proprio la pena di morte ad essere sbagliata, ma S. deve sottostare alle leggi dello stato e condannare un crimine con la massima pena possibile. Dovrebbe essere l'ergastolo, purtroppo (ripeto PURTROPPO) è la pena capitale.
Ma non è (solo) colpa di "Governator".
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