Ci si prende in giro, magari in certi casi ci si insulta anche, ma tra milanisti e interisti c'è rispetto. La rivalità è tanta, ma tutta sportiva.
Poi certo ci sono interisti rock e interisti lenti.
Bhe...il capo degli interisti rock era senz altro lui, Giacinto Facchetti. Ex colonna in campo di Inter e Nazionale e fino ad oggi, ma lo sarà ancora per molto, baluardo del calcio italiano in tutto il mondo. Si è spento oggi, qui vicino a casa mia all'Istituto dei Tumori dove da tempo (tre mesi circa) lottava contro un qualcosa di imbattibile, un male che non lascia scampo nemmeno a uno come lui.
Tre settimane fa è stato visto giocare a carte a Selvino, uno dei suoi ultimi giorni da Giacinto Facchetti.
Qualche anno dopo l'odiato/amato Peppino Prisco se ne va anche lui...addio!
4 settembre 2006
ADDIO GIACINTONE
by
Compagno di pranzi e cene
ore
22:11
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3 commenti:
mi unisco al saluto! Una persona semplice e onesta.
Credo che siano state spese davvero tante parole oggi per una persona che si meritava, uno per uno, tutti gli attestati di stima che sono venuti trasversalmente da tutti gli angoli del mondo del calcio.
Il giudizio di chi ha 20 anni è però in un certo senso come parziale, e me ne sono accorto sentendo compiangere la sua scomparsa da chi quel terzino l'ha visto galoppare sul serio, allo stadio, e non attraverso sgranati video di repertorio.
Come non è la stessa cosa per chi quell'uomo non l'ha conosciuto di persona. Forse le parole di Massimo Moratti sul sito dell'inter rendono più di ogni altro questa cosa.
Di una cosa però sono convinto. Ci sono uomini che la storia tiene in vita in virtù delle loro azioni eroiche, del loro rompere gli schemi, dell'aver violato regole precostituite. E' il caso degli eroi, dei geni scientifici e dei grandi pensatori.
Più grande è però forse il merito di chi un posto nella storia, magari più contenuto, se lo ritaglia non rompendo prepotentemente con i suoi simili, ma distinguendosi silenziosamente; marcando la differenza senza mai farsi notare.
Forse quello che la mia generazione può imparare da un uomo così, in assenza di cavalcate sulla fascia sinistra nella propria memoria, è la capacità di diventare grandi rimanendo semplici.
Non è poco
Jerome
pover'uomo...
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